La Dimissione
La durata media della degenza ospedaliera della mamma e del neonato dopo il parto si sta riducendo sempre di più, specialmente laddove non si riscontrino particolari complicanze. Le nuove politiche ospedaliere tendono infatti ad accelerare i tempi di dimissione, anche qualora la nascita sia avvenuta tramite taglio cesareo. Uno dei capisaldi delle nuove linee guida dei punti nascita è infatti quello di ridurre al minimo l’“ospedalizzazione” della gravidanza e del parto, per rendere questi eventi quanto più naturali e spontanei possibile.
Per la mamma e il neonato la dimissione avviene in genere il 2-3° giorno dopo un parto naturale ed in terza giornata se è stato eseguito un taglio cesareo.
In caso di dimissione precoce entro le 48 ore è necessario che il neonatologo/pediatra provveda all’esecuzione degli screening previsti, o anticipandoli o prevedendoli nel corso dei successivi controlli ambulatoriali del neonato.
I casi che necessitino del supporto di altri operatori sociosanitari (psicologo, assistente sociale, ecc…) devono essere tempestivamente segnalati, prima della dimissione, alla sede territoriale di competenza per garantire la necessaria continuità assistenziale.
Al momento della dimissione, oltre ad una relazione sulle modalità del parto, alla madre viene consegnata una relazione clinica sulle condizioni del neonato in cui sono contenuti i dati clinici rilevati in corso di ricovero, la terapia effettuata e consigliata, gli esami eseguiti e quelli ancora in corso, le indicazioni su eventuali controlli clinici e/o ulteriori accertamenti diagnostici o terapie da effettuare. Le viene inoltre consegnata una lettera di dimissione del neonato che riporta tutto ciò che è stato effettuato durante il ricovero.
Anche se il neonato va iscritto quanto prima ad un pediatra di famiglia, che diventa il riferimento per ogni eventuale problematica, è necessario che ciascun reparto di Neonatologia/Pediatria preveda la possibilità di controlli gratuiti del neonato, nel quadro di una continuità assistenziale nel primo mese di vita e qualora venga richiesta dai genitori.