Cervice uterina
I tumori del collo dell’utero si sviluppano molto lentamente a partire da modificazioni cellulari. Lo screening della cervice uterina ricerca queste anomalie che, se individuate in una fase iniziale, possono essere curate, impedendo l’insorgere della malattia.
A chi è rivolto
L’esame viene offerto alle donne tra i 25 e i 64 anni. Se rientri nel programma, riceverai al tuo indirizzo di residenza la lettera d’invito della tua Asl per eseguire gratuitamente lo screening.
Inoltre, sempre nel rispetto dell'informativa Privacy, riceverai comunicazioni telefoniche (chiamata, sms, email e/o WhatsApp) per fornirti informazioni, per ricordarti l’appuntamento, per permetterti di confermarlo o di comunicare la tua indisponibilità.
Il numero chiamante è 080 2442901, se vuoi segnalo già in rubrica per riconoscere il tuo appuntamento con la prevenzione.
Come viene raccolto il campione
Lo screening consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle pareti una spatolina e un tampone.
Il prelievo non è doloroso. Va eseguito almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni, in assenza di perdite di sangue e almeno due giorni dopo l'ultimo rapporto sessuale. Nei tre giorni precedenti, inoltre, bisogna evitare l’uso di ovuli, creme e lavande vaginali.
In caso di bruciore, prurito o altri sintomi di infezione al collo dell’utero, è consigliato rimandare l'esame e consultare il proprio medico.
Un prelievo, due percorsi in base all’età
Lo screening si sviluppa in due differenti percorsi in base all’età. Fino ai 29 anni viene offerto il Pap test, da eseguire ogni tre anni. Dai 30 anni in poi viene offerto l’Hpv test, da ripetere ogni cinque anni. La differenza sta nell’esame a cui viene sottoposto il campione.
Il Pap test viene poi analizzato al microscopio. Il test HPV viene esaminato in laboratorio per la ricerca del Papilloma virus umano (HPV).
La differenza tra Pap test e Hpv test
La causa di anomalie o alterazioni nella cervice uterina è il papilloma virus umano, (in inglese human papilloma virus, da cui l’acronimo Hpv), trasmissibile sessualmente.
In generale, le infezioni da Hpv sono molto frequenti e nella maggior parte dei casi guariscono da sole. Quelle causate dai ceppi più pericolosi però, se non individuate e trattate, possono evolvere lentamente verso una forma tumorale.
L’Hpv test – chiamato anche Hpv Dna test – rileva nel campione la presenza del materiale genetico del virus. Il Pap test, invece, cerca le anomalie che possano indicare l’insorgere di un tumore, o modificazioni cellulari che potrebbero avere in futuro evoluzioni cancerose.
Nelle giovani donne l’infezione da papilloma virus è molto comune, per questo tra i 25 e i 30 anni si preferisce cercare direttamente le eventuali lesioni causate dal virus, attraverso il Pap test.
Tra i 31 e i 64 anni, invece, è più efficace rilevare la presenza del virus con l’Hpv test e solo in caso di esito positivo si procede con la ricerca di eventuali lesioni nel collo dell’utero.
Comunicazione dell’esito
L’Asl comunica l’esito negativo dello screening inviando una lettera a casa. Il percorso di prevenzione continuerà con i tempi previsti dal programma.
Se l'Hpv test è positivo, il campione prelevato in precedenza viene sottoposto a Pap test. Se quest’ultimo ha esito negativo il percorso di prevenzione continuerà dopo un anno, con l’invito a ripetere l’Hpv test.
In caso di Pap test positivo, l’Asl ti invita perché tu possa effettuare – sempre gratuitamente – gli esami di approfondimento.
Un risultato positivo non indica necessariamente la presenza di un tumore, ma è bene sottoporsi agli ulteriori accertamenti, raccomandati ai fini della diagnosi precoce con finalità di prevenzione dei tumori. Nessuno di questi esami è obbligatorio e tutti sono a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Esami di approfondimento
Se il Pap test rileva cellule con anomalie o modificazioni, il percorso prosegue con la colposcopia. Si tratta di un esame rapido, non doloroso né invasivo che permette al medico di visualizzare in modo approfondito la cervice uterina attraverso un apposito strumento, il colposcopio, una sorta di binocolo capace di ingrandire fino a 40 volte l’immagine osservata.
Se il medico lo ritiene opportuno, la colposcopia può essere seguita da una biopsia, ovvero l’analisi di una piccola porzione di tessuto anomalo prelevato dal collo dell’utero. Questo esame serve a confermare definitivamente le caratteristiche del materiale cellulare.
Video di approfondimento per le donne tra 25 e 29 anni
Le donne fra i 25 e i 29 anni sono invitate a eseguire un Pap test ogni tre anni. Scopri come partecipare.
Video di approfondimento per le donne tra 30 e 64 anni
Le donne fra i 30 e i 64 anni sono invitate a eseguire un HPV test ogni cinque anni. Scopri come partecipare.