Ripresa delle attività nelle strutture di accoglienza per minori e famiglie
In maniera graduale, e in condizioni di sicurezza, ripartono le attività delle strutture di accoglienza per minori, comunità di alloggio, case rifugio, centri famiglie e centri antiviolenza.
Una disposizione del presidente della Regione Michele Emiliano e del direttore del Dipartimento di promozione della salute Vito Montanaro stabilisce le modalità di accesso e riattivazione specifiche per ogni struttura, che si aggiungono alle misure di sicurezza fornite dal Ministero della Salute e dalla Regione.
Comunità di accoglienza per minori
- All’ingresso è necessario un certificato medico per escludere la presenza di patologie e attestare buone condizioni di salute
- Non devono essere presenti sintomi da infezione respiratoria e una temperatura superiore a 37,5°C
- Il tampone viene effettuato entro 72 ore dall’inserimento
- La sistemazione prevista per il primo periodo di 14 giorni può essere solo in camera singola
- Nel fine settimana sono previsti i rientri in famiglia, previa compilazione di un questionario per i familiari che accerti la buona salute dell’intero nucleo familiare e un impegno da parte del genitore o del tutore legale a osservare le misure di prevenzione del contagio
- Le visite si possono effettuare solo se autorizzate. Il familiare che accede alla struttura non deve avere sintomi simili all’influenza, deve essere dotato di mascherina chirurgica e compilare e conservare la scheda di valutazione ricevuta all’ingresso.
Comunità alloggio per madri/figli
- All’ingresso è necessaria la presentazione di un certificato medico attestante il buono stato di salute della gestante e del bambino ed eventuali indicazioni supplementari del Pediatra di riferimento della struttura
- Non devono essere presenti sintomi da infezione respiratoria e una temperatura superiore a 37,5°C
- Alle ospiti della struttura è consentita l’uscita per lo svolgimento delle quotidiane attività, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza
Case rifugio di prima e seconda accoglienza
- Il nuovo accesso in struttura è subordinato all’allestimento di un modulo di accoglienza temporanea o in camera singola per 14 giorni.
- In casi urgenti di messa in sicurezza delle donne è prevista l’esecuzione del tampone
- È consentita l’uscita per lo svolgimento delle attività quotidiane
- Gli “spazi neutri” possono essere riattivati solo se disposti dall’Autorità giudiziaria
- Deve essere garantita la possibilità di chiamata e, solo laddove possibile ed espressamente autorizzata, di video-chiamata, al fine di tutelare anche la riservatezza dei luoghi
Altre strutture
Possono ricominciare gradualmente le attività dei Centri per le famiglie e gli Spazi neutri, organizzati in locali dedicati e tramite un calendario di appuntamenti. Riprendono anche le attività dell’Educativa domiciliare e dei Centri antiviolenza, sempre in osservanza delle norme generali di sicurezza e igiene previste per evitare il contagio.
Data di pubblicazione:
19/06/2020
Ultimo aggiornamento:
19/06/2020
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