Progetto NARDINO

Progetto NARDINO.
Vendola: "E' una rivoluzione copernicana della nostra sanità"

È un ulteriore passo di un cammino che deve andare sempre di più verso quella direzione in cui si mette in gioco un costume mentale, una modalità di immaginare la medicina e di costruire la cultura della salute. È l’inizio di una vera rivoluzione copernicana su cui noi giochiamo la più importante delle nostre scommesse”.

Ha commentato così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il “Progetto Nardino” presentato questa mattina in conferenza stampa insieme all’Assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore e curato dall’Agenzia Regionale AresPuglia.

“L’esperienza che ci viene presentata oggi – ha dichiarato Vendola – ci consente di leggere il senso di tutto quello che è accaduto in questi mesi. È ovvio che la domanda di salute, innanzitutto, ha bisogno di incontrare un luogo: e il luogo consueto è l’ospedale”. Ma, dice Vendola, non è sempre detto che “il luogo ordinario sia in grado di offrire la risposta appropriata a quella specifica domanda di salute. In questo caso, noi ci accorgiamo che la cronicità, soprattutto nella cosiddetta terza età, non ha bisogno di essere localizzata dentro le strutture ospedaliere, dove a volte, i ricoveri sono la geografia della inappropriatezza”.

Secondo il Presidente della Regione Puglia “questa inappropriatezza è particolarmente grave quando si tratti di persone anziane che hanno bisogno di essere accompagnate da chi si prenda carico della loro condizione di salute precaria”.

“Il Care Management - ha proseguito il Presidente della Regione Puglia – all’inizio poteva sembrare una di quelle cose che vengono descritte con la parola “narrazione”, che suscita tanta irritazione dei prosaici esperti di politica, ma per me corrisponde ad una nuova narrazione l’idea che ti puoi prendere in carico una persona, seguirlo nelle sue problematiche, incoraggiarlo a guadagnare salute dandosi autonomia e dando valore alla propria responsabilizzazione”.

Una buona pratica, infatti, secondo Vendola è la telecardiologia: oltre 350 mila esami nel giro di pochi anni hanno salvato la vita a tantissime persone “con un investimento tecnologicamente più avanzato e socialmente più orientato”. “Tutto ciò – ha spiegato Vendola - credo, stia ispirando l’idea di come dobbiamo comportarci, soprattutto, laddove legittimamente c’è la percezione di una perdita: la perdita di un reparto o di un piccolo ospedale”.

Per Vendola è assai difficile “che funzioni la spiegazione razionale che un piccolo ospedale possa essere un luogo pericoloso per chi ha determinate problematiche di salute: perchè se non ci sono le equipe a ranghi completi, se non c’è la giusta tecnologia non è detto che il piccolo ospedale sia capace di offrire la risposta adeguata. Però questo è un buon senso che rischia di essere velleitario, lontano dalla realtà, se al piccolo ospedale non si sostituisce un modo più fluido, concreto e pragmatico di dare risposte alle domande di salute”.

“Il Progetto Nardino – ha concluso il Presidente – credo che intenda, in qualche maniera, bussare alle porte delle persone che stanno maturando problematiche varie e articolate di salute e, quindi, possa dare loro sicurezza e aiutarli concretamente, con costi assolutamente ridotti e con risultati più vantaggiosi e più sicuri”

Fonte: www.regione.puglia.it

VIDEO CONFERENZA STAMPA

Data di pubblicazione:

08/06/2011

Ultimo aggiornamento:

13/01/2016