Influenza

L’influenza è una malattia infettiva stagionale e può essere provocata da tre differenti tipi di virus, diversi l’uno dall’altro a seconda delle proteine presenti in superficie.
Si trasmette facilmente attraverso goccioline di saliva o di muco, con tosse o starnuti ma anche solo parlando con una persona malata o indirettamente con il contatto con mani contaminate da secrezioni respiratorie.
L’influenza si manifesta soprattutto nel periodo invernale con un picco fra dicembre e marzo. Infezioni sporadiche possono verificarsi anche al di fuori di questo periodo, anche se solitamente nei mesi estivi l'incidenza è molto bassa.
 
Questa malattia ha un importante impatto in Sanità pubblica, rappresentando, tra quelle infettive, quella con maggiore incidenza, mortalità e costi associati ad accessi al pronto soccorso e a ospedalizzazioni. Inoltre, è una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione di un alto numero di casi, di possibili complicanze e per il fatto che ogni persona sperimenta la malattia più volte nel corso della vita, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive.
L’influenza di solito ha un periodo di incubazione breve, da 1 a 3 giorni, ed è caratterizzata da un inizio brusco di sintomi come febbre alta, mal di testa, malessere generale, dolore muscolare, dolore alle articolazioni, mancanza di appetito, congiuntivite. A ciò si aggiungono sintomi che coinvolgono le vie respiratorie: tosse, mal di gola e congestione nasale. Talvolta può interessare, soprattutto nei bambini, l’apparato gastrointestinale, provocando dissenteria, nausea e vomito.
Generalmente la persona con l’influenza guarisce senza conseguenze, ma se la malattia colpisce persone anziane, fragili o con patologie croniche, può provocare gravi complicanze ed avere, talvolta, esito fatale.
 

Mutazioni del virus e vaccino

I virus influenzali hanno la capacità di cambiare le caratteristiche delle proteine di superficie e questo permette loro di aggirare la barriera immunitaria presente nelle persone che hanno già contratto l’influenza almeno una volta nella loro vita. 
La persona non sviluppa quindi una protezione contro successive infezioni e l’influenza ciclicamente causa ricorrenti epidemie.
La forma più efficace di prevenzione contro la malattia resta il vaccino, che va ripetuto ogni anno perché a causa delle mutazioni del virus deve essere ripreparato con i ceppi circolanti in quel momento.
 

Campagna vaccinale

 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale riportano come principali destinatari dell’offerta attiva della vaccinazione antinfluenzale persone di età pari o superiore a 65 anni, persone di tutte le età con patologie di base che possono aumentare il rischio di complicanze in corso di influenza e le donne in gravidanza. 
Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è normalmente individuato tra ottobre e fine dicembre, ma, come anche indicato nella Circolare Ministeriale per l’influenza, è possibile vaccinare anche a epidemia iniziata, soprattutto se l’offerta della vaccinazione riguarda persone appartenenti alle categorie a rischio. 
Tra le altre categorie di persone il personale sanitario è più a rischio di ammalarsi e può rappresentare, attraverso la sua attività, una fonte di contagio per pazienti ad alto rischio di complicanze influenzali; la Legge regionale n. 27 del 19 giugno 2018 introduce quindi l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario impegnato nei servizi erogati nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale.
 

Sorveglianza epidemiologica e virologica

Tra le strategie di controllo e prevenzione dell’influenza, oltre alla vaccinazione antinfluenzale, rientrano anche la sorveglianza epidemiologica e quella virologica dei casi. La sorveglianza epidemiologica ha l’obiettivo di descrivere l’andamento stagionale e di stimare l’incidenza delle sindromi influenzali (influenza-like illness - ILI) nella popolazione. Ai fini della sorveglianza virologica dell’influenza, invece, è prevista la ricerca dei virus influenzali mediante tecniche molecolari su tamponi faringei che i medici sentinella eseguono su pazienti con ILI durante la fase acuta della malattia. Dalla stagione pandemica 2009/2010, inoltre, è attivo in Italia, ed anche in Puglia, il monitoraggio dell’andamento delle forme gravi e complicate di influenza confermata in laboratorio, le cui condizioni prevedano il ricovero in unità di terapia intensiva (UTI) e/o il ricorso alla terapia in ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO).
 

Piano Pandemico “PanFlu Puglia 2021‐2023”

In linea con il Piano nazionale, la Regione Puglia ha adottato con deliberazione della Giunta Regionale 28 febbraio 2022 n.262 un “Piano regionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale” (Panflu Puglia 2021‐2023). 
Il Piano ha lo scopo di fare tesoro dell’esperienza emergenziale collegata al Covid-19 e di stabilire le principali azioni da intraprendere per prepararsi correttamente a un’eventuale pandemia da patogeni a trasmissione aerea, come i virus influenzali.   
Il documento identifica gli strumenti per: 
  • il monitoraggio epidemiologico e l’identificazione tempestiva di un microrganismo emergente; 
  • la prevenzione della sua eventuale diffusione; 
  • la cura e il trattamento dei pazienti contagiati limitando il rischio di contagio per il personale sanitario e la popolazione. 
PanFlu Puglia costituisce un vademecum per i decisori e gli operatori coinvolti nella gestione dell’emergenza, ma rappresenta soprattutto un’opportunità per rafforzare il Sistema Sanitario Regionale in caso di situazioni che possono essere del tutto imprevedibili o che si possono evolvere in tempi molto rapidi.   

Normativa

» Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024
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Report

» Sorveglianza dell’influenza in Puglia – Stagione 2022-2023
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