Fumo

La dipendenza dal fumo del tabacco (tabagismo) è provocata principalmente dalla nicotina, una sostanza che può modificare lo stato psico-fisico di una persona agendo su emozioni, percezioni, comportamento e capacità intellettive e motorie.
Negli ultimi anni sono stati lanciati sul mercato nuovi prodotti, presentati come alternative meno dannose al fumo del tabacco: sigarette elettroniche, prodotti del tabacco riscaldato e sacchetti con nicotina destinati all'uso orale. Attraggono nuovi consumatori e li rendono dipendenti dalla nicotina.
 
Il consumo di tabacco (o di prodotti che contengono nicotina) genera una dipendenza che spesso è anche gestuale e comportamentale. Se, infatti, spesso la prima esperienza con la sigaretta provoca sensazioni poco gradevoli come nausea, tosse e vertigini, questo non impedisce la costruzione di un’abitudine quotidiana, influenzata molto dal contesto sociale, familiare e culturale. 
 
Chi smette per qualche giorno diventa irritabile e soffre di diversi disturbi come ansia, tremori, sudorazione, vertigini, cefalee, dolori addominali, nausea e sonno disturbato. Per questo è difficile smettere definitivamente, nonostante la consapevolezza dei gravi rischi per la salute.
 

Danni del fumo

Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Venti sigarette al giorno, infatti, diminuiscono di circa 4 anni e mezzo la vita media di una persona che inizia a fumare a 25 anni.
 
Il fumo colpisce soprattutto l’apparato broncopolmonare e quello cardiovascolare. È un fattore di rischio delle malattie respiratorie come le infezioni respiratorie e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), di quelle cardiovascolari e per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico (albuminuria) e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici. È nota, inoltre, la correlazione tra fumo e tumore al polmone, ma anche con quelli del cavo orale e della gola, dell'esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e per alcune leucemie.
 
L'esposizione cronica al fumo può anche essere causa di danni alla sessualità maschile e all’apparato riproduttivo femminile. Una donna fumatrice in gravidanza ha un rischio maggiore di aborti e di bambini nati morti o sottopeso. Il fumo produce, infine, anche danni estetici, come gengive bianche, ingiallimento dei denti, invecchiamento della pelle e aumento dei peli del volto.
 
Danni dovuti al fumo, gravi e pari a quelli di un fumatore, si riscontrano anche nelle persone esposte al fumo passivo, cioè che respirano il fumo consumato da altri; i bambini sono particolarmente a rischio.
 

Come smettere di fumare

Non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Questa scelta oltre a proteggere chi amiamo dal fumo passivo ha grandi ricadute soprattutto sul fumatore, sin dalle prime ore:
  • entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali
  • entro 2-12 settimane la circolazione del sangue e le funzioni polmonari migliorano
  • entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore
  • entro 5-15 anni il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore
  • entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà e si riduce anche il rischio di altri tumori 
  • entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.
 
Molte persone riescono a smettere di fumare da sole, altre hanno bisogno di un supporto. Il medico di famiglia o il numero verde contro il fumo dell’Istituto Superiore di Sanità (800 554088) possono essere un primo punto di ascolto. Sul territorio sono inoltre presenti dei centri antifumo che aiutano in questo percorso. 
 

Piano di prevenzione

In linea generale l’obiettivo degli interventi di prevenzione è quello di contrastare il fumo nella comunità e tra i giovani, attraverso la riduzione dei fattori di rischio e l’acquisizione di competenze e abilità personali (life skills), che vadano ad influenzare i fattori di protezione.
 
Uno dei contesti privilegiati dove poter sviluppare programmi di prevenzione efficaci è quello scolastico, attraverso interventi partecipativi, volti a fornire informazioni corrette sull’uso del tabacco e, contestualmente, a facilitare lo sviluppo di competenze dei giovani, come il pensiero critico, la capacità decisionale e la gestione delle emozioni. L’efficacia di questi interventi aumenta se viene coinvolta la famiglia e il contesto sociale di appartenenza. Ai fini dell'identificazione precoce e della prevenzione primaria, sono presenti dei progetti dedicati nel Catalogo scuola, come Libera il respiro e Questa non me la fumo. Questi interventi promuovono l’empowerment delle persone e della comunità di riferimento, affinché ognuno possa fare scelte sulla salute consapevoli.

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