Salute mentale post pandemia: evento formativo sui disturbi psicotici tra i giovani

La salute mentale post-pandemia Covid 19 nell'età di transizione: esordi psicotici e stati mentali a rischio è il tema dell’evento formativo, organizzato dalla Asl Brindisi con l’Ordine degli assistenti sociali di Puglia, che si terrà il 23 maggio nel Polo universitario, in piazza Di Summa, a Brindisi, a partire dalle 8.15.

Responsabile scientifico del corso è il coordinatore della Rete Autismo, Alessandro Saponaro, che presenterà l’evento e modererà i lavori. Interverrà, per i saluti istituzionali, Filomena Matera, presidente regionale dell’Ordine degli assistenti sociali. Di esordi psicotici e stati mentali a rischio parlerà la neuropsichiatra infantile nel Centro territoriale per l’autismo della Asl, Leonarda Anna Gennaro, del ruolo della farmacoterapia nell’intervento precoce si occuperà lo psichiatra Antonio Rampino, del Dipartimento di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso dell’Università di Bari, su psicosi e abuso di sostanze si soffermerà Salvatore De Fazio, direttore del Dipartimento dipendenze patologiche della Asl Brindisi, mentre Pietro Nigro, direttore del Servizio psichiatrico dell’ospedale di Putignano (Bari), affronterà il tema degli interventi psicosociali integrati.

Il corso ha l’obiettivo di fornire strumenti che aiutino nel riconoscimento precoce della malattia psicotica e dei suoi fattori di rischio, e alla costruzione di percorsi di cura all’interno dei Servizi. Per garantire una risposta terapeutica mirata alle specificità dei singoli casi e l’integrazione tra salute mentale e supporto psicosociale. In ambito psichiatrico i disturbi psicotici sono considerati fra i più gravi per la complessità della gestione terapeutica, per la disabilità che ne può conseguire, per lo stigma che colpisce chi ne è affetto, per le difficoltà e il costo che pongono alle famiglie dei pazienti e ai Servizi. Circa il 2-3 per cento degli adolescenti e dei giovani adulti nella fascia di età 15-35 anni sviluppa un disturbo psicotico, spesso con un decorso persistente che necessita di trattamenti polifarmacologici e di una presa in carico a lungo termine.

Non è sempre facile riconoscere gli stati mentali a rischio per psicosi, soprattutto nei giovanissimi, perché spesso la specificità dei sintomi non consente di distinguere agevolmente tra un’accesa crisi adolescenziale e uno stato di sofferenza più profonda. Proprio di giovani a rischio e ad alto rischio per psicosi si è registrato un aumento durante il periodo pandemico da Covid 19, oltre che di richieste di ospedalizzazione tra soggetti già con diagnosi di psicosi. È noto che l’evoluzione e gli esiti finali della malattia psicotica sono in larga parte condizionati dalla tempestività e dalla qualità degli interventi terapeutici offerti nelle fasi precoci del disturbo. Un ritardo nel trattamento o interventi inappropriati possono quindi accrescere il rischio di cronicizzazione del disturbo. Oggi i Servizi di salute mentale si trovano a rispondere a nuove emergenze, come i quadri psicotici correlati all’uso di sostanze psicoattive. Si tratta spesso di sostanze diverse da quelle tradizionalmente conosciute e per questo correlate a un decorso clinico e a una risposta ai trattamenti incerti. L’emergenza più recente è rappresentata dall’immigrazione come fattore di rischio per disturbi dello spettro psicotico per le diverse correlazioni con le variabili esperienziali di distress: dalla separazione dai contesti d’origine all’adattamento a nuove sollecitazioni culturali e relazionali, dalla discrasia tra la rappresentazione di un nuovo progetto di vita e la sua realizzazione, a vere e proprie esperienze di tipo traumatico.

In allegato il programma.

 

Brindisi, 20 maggio 2024

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Data di pubblicazione:

20/05/2024

Ultimo aggiornamento:

20/05/2024