Sentenza Lorusso, l'Istituto Tumori chiede 800mila euro per danno all’immagine

L'Istituto ha richiesto alla Corte dei Conti di disporre, nei confronti di Lorusso, un provvedimento di condanna di quasi 800 mila euro per il gravo danno arrecato all’immagine dell’istituto, soprattutto a causa delle denigratorie parole che lo stesso Lorusso ha pronunciato contro l’Istituto in cui lavorava

800mila euro per danno all’immagine. È la cifra che l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ha quantificato e richiesto come risarcimento per la vicenda Lorusso.

«Prendiamo atto – afferma il direttore generale Alessandro Delle Donne – della sentenza del Tribunale di Bari che mette un punto fermo su una vicenda che ha generato così profonda indignazione. Fin da subito, questo Istituto ha collaborato con le forze dell’ordine e con la magistratura, oltre a procedere internamente con la sospensione e il licenziamento. Ci siamo costituiti parte civile, e ciò ci ha permesso di recuperare parte delle somme indebitamente sottratte all’ente. Eppure tutto questo non basta ancora a risarcire il danno alla fiducia tradita dei pazienti e dei tanti operatori sanitari onesti che qui lavorano. È per questo che questo Istituto ha richiesto alla Corte dei Conti di disporre, nei confronti di Lorusso, un provvedimento di condanna di quasi 800 mila euro per il gravo danno arrecato all’immagine dell’istituto, soprattutto a causa delle denigratorie parole che lo stesso Lorusso ha pronunciato contro l’Istituto in cui lavorava. Ciò che si è consumato è stato un doppio delitto, giuridico e umano, ai danni di pazienti che hanno bisogno di accoglienza e rassicurazioni e non certo di essere considerati strumento di speculazione e arricchimento personale».

«Con la sentenza di patteggiamento – afferma l'avvocato Vincenzo Zaccaro, che ha assistito l'ente in tribunale –  si conclude una vicenda dolorosa, che ha visto numerosi pazienti vittime di condotte illegali di un medico. La costituzione di parte civile dell’Istituto ha consacrato la pervicace volontà di questo ente di schierarsi con i pazienti, per tutelarli anche sul fronte giudiziario, sperando che simili vicende non abbiano mai più ad accadere. Nella solida convinzione che la salute è un bene primario, da garantire a tutti, soprattutto ai più bisognosi, e il “cuore” di ogni trattamento sanitario deve essere la cura della persona».

«Profondamente indignati da quanto accaduto – così il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Gero Grassi – constatiamo che questa direzione strategica si è mossa con tutti gli strumenti previsti dalla legge per tutelare gli interessi, economici e d’immagine dell’Istituto».

Data di pubblicazione:

14/05/2024

Ultimo aggiornamento:

14/05/2024