Assistenza oncologica, Asl Lecce incontra le associazioni per condividere e migliorare i percorsi integrati

La Direzione generale ha avviato

il percorso che porterà alla sigla

della convenzione per il 2017

Integrare i servizi, stare nei tetti di spesa, migliorare le performance, aumentare efficacia e appropriatezza, restituire centralità al paziente. È il nucleo dell’incontro tenuto nei giorni scorsi nella Direzione generale della Asl Lecce tra i vertici aziendali e i rappresentanti delle associazioni che si occupano di assistenza domiciliare per pazienti oncologici (ADO): Ail, Ant, Amo e Lilt.

Un sistema, l’ADO, che ruota attorno ad una legge regionale da calare nelle singole realtà territoriali attraverso la stipula di convenzioni aziendali. In esse, a fronte della mancanza a livello regionale di risorse proprie e specifiche per i percorsi oncologici, è previsto un compenso forfettario di 1200 euro a paziente, fermo restando che oltre il tetto stabilito le onlus si impegnano ad assicurare il servizio per il numero di pazienti eccedenti. L’ADO è certamente una parte importante all’interno del grande contenitore dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) che, nelle intenzioni espresse dal direttore generale Silvana Melli, necessita di essere rivisitata con una maggiore integrazione con le strutture distrettuali e con le oncologie ed oncoematologie.  

Un modello complesso su cui aprire un dialogo fecondo proprio a partire dal mondo dei volontari, fondamentale punto di contatto con i pazienti sul territorio. La novità della convenzione proposta dalla Asl per il 2017 sta nella volontà di offrire chiarezza e concretezza alle procedure: prestazioni, tetti di spesa distrettuali con la possibilità di perequazione tra ambiti, raccolta dei flussi informativi, modalità di presa in carico del paziente-utente (secondo quanto previsto dalle linee guida nazionali e regionali). 

«Dobbiamo parlare la stessa lingua e avere gli stessi obiettivi – ha rimarcato Melli - e per far ciò serve un percorso oncologico territoriale integrato fra tutti gli attori pubblici e privati, con una rete capace di interagire con i reparti ospedalieri e i gruppi interdisciplinari». L’obiettivo fissato dall’Asl – come evidenziato anche dal direttore amministrativo Antonio Pastore - «sta nella chiarezza del percorso e nella congruità rispetto al piano assistenziale».

Un lavoro da fare in tempi ragionevoli e con determinazione: «Bisogna dare qualità - ha chiuso Melli – al paziente, coerenza tra i vari elementi del sistema e coinvolgere le associazioni anche nella riduzione e qualificazione della spesa per farmaci e dispositivi e, soprattutto, dare consistenza e visibilità ai dati di attività che vanno registrati nei flussi informativi in modo da avere adeguati finanziamenti a livello nazionale». Un percorso appena partito e che dovrebbe andare a maturazione entro i primi di dicembre con la nuova convenzione 2017.

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Ufficio Stampa

Data di pubblicazione:

26/10/2016

Ultimo aggiornamento:

26/10/2016