Sindrome di Noonan
Sintesi della condotta assistenziale in emergenza malattie rare
La sindrome di Noonan è una condizione genetica caratterizzata da anomalie facciali, cardiovascolari, scheletriche e della crescita, difficoltà ad alimentarsi anche per la possibile presenza di reflusso gastroesofageo. La malattia viene trasmessa come carattere autosomico dominante ma la maggior parte dei casi è dovuto a mutazioni “de novo”. I geni responsabili appartengono alla cascata RAS/MAPK, cascata di proteine che trasmette segnali-messaggi da un recettore posto sulla superficie della cellula al DNA della stessa cellula.
La sindrome di Noonan è nota anche come RASopatia. Nel 50% dei casi è conseguente alla mutazione del gene PTPN11 che risiede sul braccio lungo del cromosoma 12 (12q24.1).
- stenosi della valvola polmonare (50-60% dei casi)
- cardiomiopatia ipertrofica (20%)
- difetti del setto interatriale (8%)
- difetti del setto interventricolare (5%)
- pervietà del dotto arterioso (3%)
Manovre da non effettuare
Potenziali difficoltà nella gestione delle vie aeree sono dovute alle anomalie anatomiche come il palato ogivale (55-100%), malocclusione dentale (50-67%) e micrognazia (33-43%) soprattutto nei bambini.
Interazioni con i farmaci
Tenete conto che gli effetti inotropi negativi dei beta bloccanti possono essere amplificati sotto anestesia.
Frequenti sono le alterazioni dell’emostasi. Gli esami della coagulazione possono mostrare
aumento del tempo di protrombina (PTT), del tempo di tromboplastina parziale attivata o del tempo di sanguinamento e alterazioni della conta piastrinica. In circa 25% dei pazienti con sindrome di Noonan è stato riscontrata una parziale deficienza del fattore XI. Per altri deficit della coagulazione come ad esempio bassa attività dei fattori XII e VII, malattia di Von Willebrand, rare deficienze del fattore IX e del fattore II, non è disponibile una stima della prevalenza.
È importante conoscere la cardiopatia e la terapia farmacologica associata, in genere rappresentata da diuretici (amiloride, furosemide) o beta bloccanti (propanolo, sotalolo).
Considerando le possibili ridotte capacità coagulative bisogna prevedere che le perdite di sangue, anche dopo banali traumi, potrebbero essere cospicue. Non trascurate tale situazione quando si assumono farmaci anticoagulanti, soprattutto se sono indicati interventi chirurgici in urgenza o in elezione.
Comorbilità possibili
ll trattamento della sindrome è sintomatico e multidisciplinare (cardiologo, gastroenterologo, nutrizionista, endocrinologo, neuropsichiatra, urologo). Il supporto nutrizionale è importante nei bambini piccoli. Tenete sempre conto delle possibili alterazioni della coagulazione con predisposizione a diatesi emorragica (piastrinopenia, anomala funzionalità piastrinica, deficit parziali del fattore XI, XII e VIII).
Scheda redatta da Luigia Morciano