Lipodistrofia

Le lipodistrofie primitive sono un gruppo eterogeneo di malattie molto rare, caratterizzate dalla perdita generalizzata o localizzata del grasso corporeo (lipoatrofia). 

In alcune forme, la lipoatrofia si associa a ipertrofia selettiva di altri depositi di grasso. Queste malattie si differenziano tra loro per la distribuzione anatomica del tessuto distrofico e per il grado di interessamento sistemico. Le lipodistrofie si possono classificare in tre gruppi principali: totali, parziali e localizzate.

 

Frequenza

La lipodistrofia è una patologia estremamente rara, la cui prevalenza complessiva è pari a 1,3-4,7 casi per milione di abitanti. Considerando separatamente le forme generalizzate e quelle parziali, le prevalenze stimate risultano di 0,2-1,0 casi per milione di abitanti, e di 1,7-2,8 casi per milione di abitanti.

 

Sintomi

Tutte le lipodistrofie si associano ad alterazioni dismetaboliche con insulino-resistenza, alterazioni della tolleranza al glucosio o diabete e ipertrigliceridemia, che può causare pancreatite acuta. Il diabete provoca complicazioni croniche, che colpiscono la retina, i reni, i nervi e il sistema cardiovascolare, e steatosi epatica, che può evolvere verso la cirrosi.

A colpo d’occhio il bambino appare magro con una riduzione estrema del grasso sottocutaneo. L’addome è globoso per una chiara epatomegalia e la diagnostica differenziale esclude le cause comuni di sofferenza epatica. Altre anomalie somatiche possono essere: mancanza di crescita nei più piccoli e, più avanti in età, muscoli e vene prominenti, acantosi nigricans, xantomi eruttivi o aspetto cushingoide o acromegaloide.

 

Diagnosi

Le sindromi lipodistrofiche sono eterogenee e vengono diagnosticate mediante fenotipo clinico integrato, in determinate forme, da test genetici. La carenza di leptina gioca un ruolo chiave nel regolare l’utilizzo dell’energia da parte del corpo, l’azione dell’insulina e il metabolismo dei grassi. Nei pazienti con lipodistrofia, la leptina può essere assente o significativamente ridotta. Sebbene i livelli sierici di leptina nei pazienti con lipodistrofia tendano a essere bassi, non può essere utilizzata alcuna soglia del livello sierico di leptina per escludere la diagnosi di lipodistrofia.

La lipodistrofia deve essere sospettata in pazienti con carenza regionale o generalizzata di tessuto adiposo al di fuori del range normale mediante esame obiettivo, che può essere supportato da antropometria, plicometria, assorbimetria a raggi X a doppia energia e risonanza magnetica total-body. È più difficile identificarla nelle forme parziali e negli uomini.

Quindi la diagnosi di lipodistrofia si basa sull’anamnesi, sull’esame obiettivo, sulla composizione corporea e sullo stato metabolico. Il test genetico di conferma è utile in caso di sospetta lipodistrofia familiare.

 

Terapia

La dieta è essenziale per la gestione delle complicanze metaboliche e resta la terapia più importante. La maggior parte dei pazienti dovrebbe seguire diete con una composizione equilibrata di macronutrienti.

I pazienti con lipodistrofia dovrebbero essere incoraggiati all’esercizio fisico in assenza di controindicazioni specifiche. In questi pazienti bisogna fare un attento monitoraggio delle glicemie, la metformina è un agente di prima linea per il diabete e la resistenza all’insulina, in alcuni casi sono necessarie alte dosi di insulina per controllare la glicemia. Per il controllo delle dislipidemie possono essere di aiuto le statine.

Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina o gli antagonisti del recettore dell’angiotensina sono trattamenti di prima linea per l’ipertensione in questi pazienti con diabete.

I pazienti devono essere valutati per il disagio correlato alla lipodistrofia e, se necessario, indirizzati a professionisti della salute mentale e/o chirurghi plastici.

 

Terapie innovative

Secondo le indicazioni ufficiali di utilizzo la metreleptina è indicata in aggiunta alla dieta come terapia sostitutiva per il trattamento nelle complicanze da deficit di leptina in pazienti affetti da lipodistrofia. La metreleptina è una terapia sostitutiva e riduce l’iperfagia, comportando talvolta perdita di peso. La ridotta assunzione di cibo è almeno parzialmente responsabile di molti dei miglioramenti metabolici. Se si verifica una perdita di peso eccessiva, la dose di metreleptina deve essere ridotta.

Centri accreditati

Centri  Unità operative
A.O.U. Policlinico di Bari - Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII”
  • Malattie metaboliche
  • Endocrinologia

 

 

 

 

Bibliografia

 
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Data di pubblicazione:

10/12/2021

Ultimo aggiornamento:

10/12/2021