FAQ WIND DAY
- Che rapporto esiste tra l’aria che respiriamo e la salute?
L’aria che respiriamo è molto importante per la nostra salute. L’apparato respiratorio può divenire l’organo bersaglio di una quantità innumerevole di sostanze tossiche e può fungere da via di ingresso per tutti quegli agenti che determinano effetti negativi, a breve o a lungo termine, sulla salute delle persone. L’inquinamento atmosferico, cioè il particolato fine dovuto ai processi di combustione (riscaldamento, gas di scarico, processi industriali) è da più parti accusato di essere un importante fattore di rischio per la mortalità dovuta alle malattie cardiopolmonari e del tumore al polmone.
L’incidenza dei tumori può essere messa in relazione alla presenza di sostanze come il benzo(a)pirene, definite cancerogene dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca su Cancro (IARC).
World Health Organization. WHO Air Quality Guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen, dioxide and sulfur dioxide, Global Update 2005
International Agency for Research on Cancer, Agents Classification by the IARC Monographs, Volumes 1-112, 2014
- Quali sono i componenti principali dell’inquinamento atmosferico?
I componenti più rilevanti dell’inquinamento atmosferico caratteristico dei centri urbani possono essere classificati in inquinanti solidi particolati - PM10, PM2,5, metalli pesanti, diossine, amianto - e in inquinanti gassosi - biossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici (tra cui il benzo(a)pirene), ossidi di zolfo e benzene.
Air quality in Europe – 2015 report
- Cosa sono il PM10, il PM2,5 e le polveri sottili?
Per materiale particolato, o polveri sottili, si intende l'insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore ai 10 μm, mentre il PM2,5 definisce particelle più piccole, con diametro inferiore a 2,5 µm. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e possono essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione. Hanno una natura chimica particolarmente complessa e variabile, poiché sulla loro superficie si depositano varie sostanze potenzialmente tossiche, prodotte da reazioni ad alta temperatura. Tra queste vi sono solfati, nitrati, metalli, composti organici come idrocarburi policiclici aromatici e loro derivati.
World Health Organization. WHO Air Quality Guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen, dioxide and sulfur dioxide, Global Update 2005
- Quali sono le fonti di emissione del PM10 e del PM2,5?
Le fonti di PM10 e PM2,5 possono essere di origine naturale (l’erosione dei venti sulle rocce, le eruzioni vulcaniche, l’autocombustione di boschi e foreste, le sabbie sahariane) o umana dai processi di combustione tra cui c’è il traffico veicolare (soprattutto i motori diesel), il riscaldamento domestico, la produzione industriale e il fumo di sigaretta.
World Health Organization. WHO Air Quality Guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen, dioxide and sulfur dioxide, Global Update 2005
- Quali sono gli effetti sulla salute umana di PM10 e PM2,5?
Le polveri sottili sono in grado di penetrare nell’albero respiratorio umano e avere effetti negativi di rilievo sulla salute umana. La loro pericolosità può essere messa in relazione alle dimensioni delle particelle: quelle più piccole, infatti, hanno maggior capacità di penetrazione nelle vie respiratorie profonde e negli alveoli polmonari e sono dunque più nocive. La gamma dei possibili effetti sulla salute è ampia, ma complessivamente è stato riportato un aumento di mortalità legato alle malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e ai tumori polmonari. Tutta la popolazione può risentire dell’esposizione alle polveri sottili, ma la suscettibilità all'inquinamento varia a seconda delle condizioni di salute pre-esistenti e dell’età.
Epidemiol Prev 2013; 37(4-5) suppl 2: 1-86
- Cosa sono gli IPA?
Sono gli idrocarburi policiclici aromatici; a questa categoria di sostanze appartengono oltre 100 composti organici con una struttura chimica caratterizzata da due o più anelli aromatici condensati tra loro. Solo alcuni di questi possono essere dannosi per l'uomo e per gli animali. Gli IPA sono presenti ovunque in atmosfera, derivano dalla combustione incompleta di materiale organico e dall'uso di olio combustibile, gas, carbone e legno nella produzione di energia. La fonte più importante di origine umana è rappresentata dalle emissioni veicolari seguita dagli impianti termici, dalle centrali termoelettriche e dagli impianti di incenerimento. La presenza di IPA negli ambienti chiusi e nell’aria domestica, oltre che alla contaminazione da parte di inquinanti di provenienza esterna, è legata anche a fonti di emissione interna come il fumo di tabacco, la cottura dei cibi, il riscaldamento domestico con stufe a combustibile e caminetti, nonché dall’utilizzo di incenso e candele.
World Health Organization Regional Office for Europe. WHO guidelines for indoor air quality: Selected Pollutants, p 289-325, 2010.
- Che effetto hanno gli IPA sulla salute umana?
Mentre non vi è alcuna evidenza scientifica relativa a possibili effetti sulla salute di rilievo a breve termine prodotta dai picchi di IPA, l’esposizione prolungata ad alcune delle sostanze che rientrano in questa classe può avere un impatto rilevante sulla salute umana. Alcuni IPA sono potenti agenti cancerogeni, associati in particolar modo all’insorgenza di tumori polmonari Fra questi il componente più importante, responsabile di una quota compresa fra il 51 e il 64% dell’attività cancerogena degli IPA, è il Benzo(a)pirene. Per questo motivo la concentrazione di Benzo(a)pirene viene utilizzata come indicatore dell’attività cancerogena di tutti gli IPA.
Ohura T et al. Polycyclic Aromatic Hydrocarbons in indoor and outdoor environments and factors affecting their concentrations. Environmental Science & Technology, 2004, 38:77–83.
Sevastyanova O et al. Temporal variation in the genotoxic potential of urban air particulate matter. Mutation Research, 2008, 649:179–186.
Binkov. B et al. In vitro genotoxicity of PAH mixtures and organic extract from urban air particles. Part I. Acellular assay. Mutation Research, 2007, 620:114–122.
- Cos’è il Benzo(a)pirene?
Il Benzo(a)pirene è il più importante composto della categoria idrocarburi policiclici aromatici, in genere associato al particolato PM10 e PM2,5. È l’unico tra gli IPA classificato come certamente cancerogeno, associato all’insorgenza di tumori polmonari. La concentrazione di Benzo(a)pirene viene utilizzata come indicatore di attività cancerogena degli IPA totali.
International Agency for Research on Cancer, Agents Classification by the IARC Monographs, Volumes 1-112, 2014
- Cosa prevede la normativa che disciplina i livelli di sicurezza della qualità dell’aria?
Il Decreto Legislativo 155 del 2010 ha stabilito le soglie di concentrazione in aria di inquinanti atmosferici, tra cui PM10 e PM2,5 e benzo(a)pirene, da non superare per scongiurare effetti dannosi sulla salute umana:
- Il valore limite giornaliero di PM10 è di 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte/anno.
- il valore limite come media annuale di PM10 è di 40 μg/m3
- il valore limite come media annuale del PM2,5 è di 25 μg/m3
- il valore limite come media annuale di benzo(a)pirene è di 1 ng/m3
D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155. Pubblicato nella G.U. n. 216 del 15/09/2010 - suppl. ord. n. 217
- Chi controlla il livello di inquinamento atmosferico?
I controlli sono effettuati dalle Agenzie Regionali per la Prevenzione e Protezione Ambientale.
Ogni giorno i dati del monitoraggio dell'aria vengono pubblicati sul sito di ARPA Puglia accompagnati dal giudizio sulla qualità dell'aria.
Gli Enti locali (Comuni, Province e Regioni) hanno altre competenze specifiche in questo campo, come, ad esempio, disciplinare il traffico veicolare. Le Aziende Sanitarie hanno il compito di dare indicazioni preventive e di valutare i rischi sanitari, (oltre naturalmente a prestare assistenza sanitaria) e devono essere coinvolte nei processi decisionali che riguardano problematiche di sanità pubblica.
D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155. Pubblicato nella G.U. n. 216 del 15/09/2010 - suppl. ord. n. 217
- Cosa sono i wind days?
I “Wind days” sono quelle giornate in cui il vento sulla città di Taranto spira con direzione proveniente dai quadranti Nord e Ovest a una velocità sostenuta, superiore a 7 m/s. I dati sulla qualità dell’aria raccolti da ARPA Puglia evidenziano che in queste giornate la direzione del vento trasporta le polveri sottili prodotte dagli stabilimenti industriali verso i vicini quartieri abitati, causando un aumento significativo della concentrazione di PM10 esclusivamente nelle zone limitrofe all’area industriale. Al contrario, nel resto della città di Taranto in queste giornate i livelli di polveri sottili sono nella norma, o addirittura inferiori.
ARPA Puglia
- Qual è lo stato della qualità dell’aria a Taranto?
Ad oggi, la situazione in merito alla presenza nell’aria di inquinanti di origine industriale è complessivamente sotto controllo e non si osservano reali urgenze in termini di salute per la popolazione tarantina. I dati attuali forniti da ARPA Puglia sulla qualità dell’aria nella città di Taranto sono confortanti, mostrando un livello medio di PM10 di 25 µg/m3, pari alla metà dei limiti fissati dalla legge, e livelli di Benzo(a)pirene inferiori a 0,2 ng/m3, equivalenti a un quinto della soglia di sicurezza fissata dall’OMS. I valori di polveri sottili e di benzo(a)pirene riscontrati negli ultimi 3 anni, anche nei quartieri vicini all’area industriale, rispettano pienamente i parametri di legge e sono inferiori a quelli rilevati nella maggior parte delle città italiane. In questo senso sono confortanti i dati diffusi da Legambiente, che ha stilato una speciale classifica relativa alla presenza di polveri sottili nelle città italiane, in cui Taranto si colloca al 56° posto di 76 aree urbane, alle spalle di numerosi centri il cui contesto industriale è meno sviluppato rispetto a quello del capoluogo ionico.
ARPA Puglia
Legambiente, Mal d’Aria 2015
- Le polveri sottili presenti nella città di Taranto sono più nocive rispetto a quelle delle altre città italiane?
No, questo era vero nel 2010, in cui (come evidenziato da uno studio dell’ISS condotto da Marsili G et al), a parità di analoghi quantitativi di polveri sottili la concentrazione di un agente cancerogeno come il Benzo(a)pirene in via Machiavelli a Taranto era sei volte superiore a quella rilevata nel centro di Roma. I dati recenti ribaltano questa considerazione, poiché allo stato attuale la concentrazione di Benzo(a)pirene in via Machiavelli è diminuita sensibilmente, risultando di molto inferiore rispetto a quella registrata nel centro di Roma.
Comparazione delle concentrazioni medie annuali di benzo(a)pirene (ng/m3) nel rione Tamburi ed a Roma centro negli anni 2010 e 2013
Marsili G, Sorgiu ME, Bastone A, Considerazione sugli aspetti sanitari dell’inquinamento atmosferico. Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica. ISS, 2012
ISPRA, Emissioni e qualità dell’aria. 2014
- Se una persona nasce e vive a Taranto è più esposta ad ammalarsi a causa dell’inquinamento ambientale?
Per decenni i cittadini di Taranto, e in particolar modo coloro che risiedono nelle zone vicine all’area industriale, sono stati esposti a elevate concentrazioni di PM10, PM2,5 e benzo(a)pirene, che possono aver inciso negativamente sulla loro salute, e i cui effetti potrebbero manifestarsi anche negli anni a venire. Lo studio SENTIERI realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la ASL Taranto ha rilevato, nel periodo compreso 2005 e il 2010, un aumento della mortalità e delle ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare, digerente e per tumori.
Nonostante negli ultimi 3 anni i livelli di inquinanti atmosferici e la qualità dell’aria di Taranto sia migliorata non si possono escludere rischi per la salute a lungo termine, in particolare per la popolazione esposta negli anni precedenti ad alti livelli di inquinamento.
Epidemiol Prev 2011; 35 (5-6) Suppl. 4: 1-204
ARPA Puglia
- Se faccio attività sportiva respiro più inquinanti?
Le attività fisiche e sportive aumentano il pericolo legato all’inalazione di inquinanti atmosferici perché aumentano anche di 10-20 volte il ritmo respiratorio. Tuttavia, questo non deve in alcun modo scoraggiare la pratica di una regolare attività motoria ed è opportuno sottolineare i benefici per la salute legati allo svolgimento quotidiano di attività sportive. Serve solo porre attenzione a svolgere tali attività negli orari e nei luoghi opportuni, ovvero prima delle 8 del mattino o nel primo pomeriggio a distanza dalle strade più trafficate e dai poli industriali.
- Le maschere antismog sono utili per la popolazione?
Le comuni maschere non servono a trattenere i gas e le polveri sottili, quindi danno una falsa protezione alla popolazione. La migliore protezione nei confronti del particolato è offerta da specifiche maschere facciali filtranti professionali (FFP1, FFP2 e FFP3), conformi alla norma EN 149:2001+A1:2009, ma ai livelli di particolato registrati nell’aria di Taranto non si giustifica il loro utilizzo per la popolazione residente.
L’impiego di tali dispositivi di protezione è indicato nello svolgimento di specifiche attività lavorative, particolari attività domestiche e hobby in cui le persone sono esposte alle polveri sottili.
EN 149:2001+A1:2009 “Dispositivi di protezione delle vie respiratorie — Semimaschere filtranti antipolvere — Requisiti, prove, marcatura”. G.U. dell’Unione Europea del 6 maggio 2010
- La ASL sta facendo ulteriori ricerche sugli inquinanti presenti nell’aria di Taranto e sui possibili risvolti per la salute della popolazione? Se sì quali?
Si, nell’ambito delle attività promosse dal Centro Salute-Ambiente, la ASL Taranto ha già avviato nuovi studi di valutazione degli effetti sulla salute dell’esposizione ambientale a inquinanti di origine industriale: fra questi rientrano i progetti di valutazione della salute materno-infantile, cardio-respiratoria negli adulti a Taranto e Statte e l’analisi delle patologie tumorali nella popolazione della provincia jonica.
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia – n. 72 del 26/05/2015