Posizioni organizzative

Per posizione organizzativa si intende il conferimento a personale dipendente delle pubbliche amministrazioni di particolari incarichi per il cui assolvimento sono richieste particolari competenze culturali e professionali. Destinatari di tali incarichi possono essere, secondo la contrattazione collettiva, solo i dipendenti appartenenti all'Area apicale di ciascun comparto, ovvero l'area C o quella D per il solo comparto Regioni- Enti locali.

L'incarico in questione è sempre a tempo determinato, revocabile, retribuito e concesso per lo svolgimento di compiti ben tipizzati, come la direzione di unità organizzative, lo svolgimento di mansioni per le quali è richiesta l'iscrizione in albi professionali o il compimento di attività di staff, di studio o, anche, di controllo e vigilanza. Lo scopo dell'introduzione delle posizioni organizzative nel lavoro pubblico è stato quello di rendere più flessibile l'impiego del personale dipendente di qualifica non dirigenziale, attraverso la creazione di un sistema di incarichi finalizzato al raggiungimento di determinati risultati. In tal modo si è tentato di introdurre anche nella Pubblica Amministrazione la cultura del lavoro per obiettivi, tipica del mondo imprenditoriale.

Specificatamente, per quel che riguarda le Aziende Sanitarie Locali del Sistama Sanitario Regionale, i riferimenti normativi, ispiratori dei criteri di assegnazione delle Posizioni Organizzative, sono contenuti nella Delibera di Giunta Regionale n. 1388 del 21.06.2011 (Parametri Standard Regionali per l'individuazione di Strutture semplici e complesse, posizioni organizzative e coordinamenti per il personale delle Aziende e Enti del SSR ex art. 12, co.1, lett. b Patto per la Salute 2010-2012. Approvazione).

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