FooDia-Net, presentati i risultati del Progetto
Definizione e implementazione di un modello operativo innovativo di task shifting per promuovere l’Engagement e la Literacy alimentare nella prevenzione del Diabete Mellito e delle sue complicanze: il protocollo FooDia-Net.
Si è svolto martedì 2 novembre il webinar conclusivo del progetto FooDia-Net per la Definizione e implementazione di un modello operativo innovativo di task shifting per promuovere l’Engagement e la Literacy alimentare nella prevenzione del Diabete Mellito e delle sue complicanze: il protocollo FooDia-Net.
FooDia-Net è un progetto di prevenzione che ha inteso potenziare un approccio integrato alle cure, testando strumenti aggiuntivi rispetto a quelli a disposizione per la presa in carico del paziente con Diabete. Il Diabete Mellito è una delle malattie croniche più diffuse al mondo di cui si prevede un incremento da 400 a 600 milioni di persone affette entro il 2035 (Guariguata L. et al). Tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza della patologia e le sue complicanze ci sono gli stili di vita non salutari.
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Per migliorare la gestione del Diabete a livello globale, FooDia-Net ha progettato e testato un nuovo strumento a supporto della presa in carico integrata, combinando un approccio assistenziale multidisciplinare/multiprofessionale con la promozione dell’alfabetizzazione alimentare, dei corretti stili di vita e del coinvolgimento attivo dei pazienti. Tale strumento, “il Protocollo FooDia-Net” consiste in un percorso operativo con finalità educativa e di counselling, che ha lo scopo principale di promuovere la prevenzione secondaria del Diabete Mellito di Tipo 2, attraverso la promozione della Food literacy, cioè la conoscenza del paziente relativa alle proprietà nutrizionali dei singoli alimenti e dell’Engagement, ossia la predisposizione motivazionale ed emotiva del paziente a prendersi cura in prima persona della sua salute e del suo stile di vita, e di favorire al contempo l’utilizzo di approcci integrati e ibridi alle cure per la riprogettazione dei percorsi anche nel senso dell’innovazione digitale.
Nel corso del progetto è stato inoltre delineato un modello operativo innovativo e sostenibile di task shifting applicato alla promozione della Food Literacy e all’Engagement.
“Il modello operativo testato” commenta la dottoressa Elisabetta Anna Graps dell’AReSS Puglia, Coordinatore scientifico del progetto “ha consentito, attraverso la formazione “a cascata”, di ridistribuire compiti di educazione terapeutica e couselling motivazionale a un team più allargato di operatori, anche laici, creando un mix di professionalità ed esperienze in grado di educare al protocollo FooDiaNet e accompagnare il paziente diabetico in un percorso di crescita nella capacità di gestione della propria patologia. Nel contesto italiano, questo tipo di task shifting può rappresentare un’opportunità di innovare il sistema nella direzione di un uso più efficiente delle risorse professionali disponibili, coinvolgendo anche i pazienti”.
“L’aver partecipato al progetto nel ruolo di educatore formato al protocollo FooDia-Net e l’aver potuto coinvolgere altre persone con Diabete di Tipo 2 nel progetto mi ha permesso di ribadire quanto sia importante il tema dell’educazione alimentare e dell’assunzione di un ruolo attivo nella gestione della patologia. Il contatto con gli educatori durante l’esperienza pilota e l’accesso alla piattaforma ha consentito di migliorare le competenze dei pazienti e di acquistare maggiore autostima in se stessi. Ci auguriamo che al progetto possa seguire l’organizzazione di un nuovo servizio, oltre che l’estensione a una platea di persone con Diabete maggiore”, aggiunge Giuseppe Traversa, Paziente Educatore e Coordinatore FAND Regione Puglia.
Il programma del webinar è stato aperto dai saluti di benvenuto del dottor Giovanni Gorgoni, Direttore Generale dell'AReSS Puglia, seguiti da un overview sull’intero progetto ad opera della Dott.ssa Graps e di un video di presentazione della piattaforma sviluppata ad hoc per erogare il Protocollo FooDia-Net. Si è entrati poi nella descrizione dei risultati, con focus sulla survey dei livelli di literacy ed engagement, della sperimentazione d’uso del protocollo nelle Unità operative di progetto e delle motivazioni che hanno rappresentato un ostacolo all’adesione allo studio sul campo. I dati sono stati commentati dalla professoressa Guendalina Graffigna, EngageMindsHUB, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il CEO dell’AReSS commenta così: “l’esperienza Foodia-Net dimostra, tra le tante, due cose: l’educazione e il coinvolgimento del paziente non sono un peripheral, ma una componente portante del processo assistenziale, mentre i processi tecnologicamente abilitati – come nel caso della piattaforma web realizzata – rimangono la scorciatoia più efficace per integrare ruoli, luoghi e compiti differenti”.
“I pazienti che hanno completato il protocollo hanno visto miglioramenti statisticamente significativi nei livelli di Literacy alimentare dopo soli 28 giorni”, commenta la Dott.ssa Graps. “Il nostro campione, non consente di affermare che età, grado di istruzione, presenza di altre malattie o diagnosi recente di Diabete possano predire determinati cambiamenti nel livello di Literacy o Engagement dopo erogazione del protocollo, tuttavia abbiamo osservato che, fra coloro che sono migliorati di più in termini di Literacy ed Engagement, vi sono per lo più soggetti di sesso maschile, pazienti con più di 70 anni, persone con scolarità medie e superiori, diagnosi recente e presenza di comorbidità”.
Nell’illustrare i risultati della sperimentazione la professoressa Graffigna ha spiegato: “Il protocollo FooDia-Net ha mostrato risultati promettenti per migliorare l’alfabetizzazione alimentare delle persone che soffrono di Diabete Mellito di Tipo 2 e per sostenerne la consapevolezza circa l’importanza di assumere un ruolo proattivo nella prevenzione. Inoltre il protocollo è stato ben accolto dai diversi professionisti sanitari, come possibile piattaforma di collaborazione multidisciplinare e di coordinamento della funzione di educazione terapeutica e counselling motivazionale”.
Nelle 5 regioni che hanno partecipato al progetto con il coordinamento di AReSS Puglia - Lombardia, Lazio, Toscana, Marche, Puglia -, oltre all’applicazione sperimentale del protocollo per la promozione della Food literacy e dell’Engagement in una piccola coorte di pazienti, sono stati indagati i livelli di Food literacy e i livelli di Engagement in un campione di popolazione diabetica, su base volontaria e anonima. Ciò è stato possibile erogando il questionario “Io e il mio Diabete” sviluppato utilizzando fonti di letteratura e parte integrante del protocollo FooDia-Net, attraverso la piattaforma web progettata e sviluppata nei tre anni di progetto.
Il dottor Roberto D'Elia, referente scientifico del progetto CCM presso il Ministero della Salute, ha commentato i risultati e offerto possibili scenari futuri di applicazione della ricerca, prima della Tavola rotonda su “Dall’esperienza progettuale all’implementazione dei servizi: quale futuro per FooDia-Net?”, alla quale hanno preso parte il professor Gianfranco Damiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel ruolo di chair, il dottor Giuseppe Traversa, Paziente Educatore e Coordinatore FAND Regione Puglia, la dottoressa Ylenia Vignoli, Infermiera Educatrice Regione Toscana, la dottoressa Martina Zucchi, Medico di Medicina Generale, Educatrice Regione Lombardia, la dottoressa Monica Modugno, Diabetologa ed Educatrice Regione Puglia, il dottor Corrado Celata, della Direzione Generale Welfare Regione Lombardia, il dottor David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, il professor Francesco Giorgino, presidente della Società Italiana Endocrinologia che ha commentato: “Il diabete mellito è una malattia cronica con cui le persone che ne sono affette devono combattere per tutta la vita e in cui è fondamentale l’aderenza a un corretto stile di vita per ridurne le conseguenze negative sulla salute. Il progetto FooDiaNet rappresenta un esempio importante di come sia possibile aumentare il livello di consapevolezza delle persone con diabete nei confronti della propria malattia e di come si possano accrescere le conoscenze sulla corretta alimentazione e sui benefici dell’esercizio fisico. Un miglior livello di autogestione della malattia potrà tradursi in outcome più favorevoli evitando il continuo ricorso alle strutture sanitarie e migliorando la qualità di vita.”
Le Agenzie, le ASL e le unità operative che hanno partecipato sono: AReSS Puglia Agenzia Strategica per la Salute e il Sociale, AOU Policlinico di Bari (UOC di Endocrinologia) e ASL Bari (DSS1), ATS della BRIANZA e ASST di Lecco, UOC Diabetologia e dietologia – ASL Roma 1, ARS - Agenzia Regionale di Sanità Toscana, IRCCS INRCA - Ancona, Marche - UO Malattie Metaboliche e Diabetologia, ENGAGEMIND HUB - Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
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Data di pubblicazione:
05/11/2021
Ultimo aggiornamento:
13/12/2021
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